"Avrei dovuto prevederlo che non ero tagliato per fare il pendolare.
Mica riesco a dormire, io, come tutti gli altri, con le gambe allungate e le scarpe appoggiate sul sedile di fronte e la testa reclinata, che si imbernoccola sul vetro, ad ogni increspatura dei binari.
Io sono un incontinente espressivo.
A me, appena mi siedo, mi scappa subito da scrivere."
"Oggi è il mio trentacinquesimo compleanno. Melagrane, Pomi Punici, Granate, Balauste. Mi inchino e con profonda cautela trascrivo senza neppure verificare su Internet o sul dizionario questi sinonimi che ho trovato per Melagrane, mi piacciono e non voglio che qualcuno li possa smentire. Comunque, melagrane, centinaia di melagrane che piovono dal cielo, piccole o grandi, gialline o rossicce, come sfere lisce o un po' bitorzolute, soffici, morbide come se fossero di spugna, senza la consistenza e peso reali. Toccano il suolo e invece di sgranarsi in migliaia di poliedrini cremisi, rimbalzano e rimbalzano e si posano rotolando delicatamente per terra. Dentro sono melagrane normali, come tutte le melagrane del mondo, con quel fascino dell'avventura che si sprigiona quando le apri, l'intuizione che ti ci vorrà un sacco di tempo per poterne mangiare solo una, ma proprio per quello le apprezzi. Uno ad uno, un rubino alla volta."
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